Il caso: un medico finito sotto procedimento disciplinare per aver registrato una conversione intercorsa con un proprio collega, per avere poi utilizzato quella registrazione in un procedimento penale in cui era imputato. Il quesito giuridico: se l’avvenuta registrazione della conversazione integri una violazione del Regolamento in materia di protezione dei dati personali Un caso nel quale “regole deontologiche e norme di legge si intrecciano sullo sfondo dei principi in materia di trattamento dei dati personali”, deciso dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 5 marzo 2025, n. 5844, commentato dall’Avv. Alessandro Candini in un nuovo contributo per la rubrica “Tecnologie digitali e diritto”.
